LA LIBERA COMUNE UNIVERSITÀ – PLURIVERSITÀ BOLOGNINA IN COOPERAZIONE CON ISTITUTO COPRENSIVO IC1- SCUOLA DOZZA ,IL CESP (CENTRO STUDI PER LA SCUOLA PUBBLICA) E L’AMIRS (ASSOCIAZIONE MEDIATORI INTERCULTURALI ROM E SINTI) mostra fotografica
SUL PORRAJMOS – IN LINGUA ROMANES – ‘DIVORAMENTO’ , UNO DEGLI STERMINI NAZI-FASCISTI DIMENTICATI DALLE MEMORIE – QUELLO DELLE GENTI ROMANI’ (ROM,SINTI), COME E’ ACCADUTO PER I DIVERSI GENERI LGBTQ, E SEMINARIO DI FORMAZIONE NAZIONALE CESP– PERCORSI DI SCOLARIZZAZIONE E MOBILITA’ SOCIALE PER GLI STUDENTI E STUDENTESSE ROM E SINTI CHE SI TERRA’ – IL 03 FEBBRAIO DALLE 9 ALLE 13, AULA MAGNA DELL’IC3 –DOZZA-LAME – VIA DE CAROLIS 23- BOLOGNA
dal 20 gennaio al 10 febbraio dalle ore 9 alle ore 12 dal lunedi a sabato (lunedi e venerdì pomeriggio dalle 15 alle 18 aperto al quartiere e alla città
PRESSO L’ISTITUTO COMPRENSIVO IC1- SCUOLA DOZZA IN DE CAROLIS,23
aperta alle classi di ogni ordine e grado.
L’ingresso alla mostra è gratuito, vi chiediamo solo di lasciare un contributo per contribuire alle spese(OFFERTA LIBERA).
Quest’anno ai ragazzi e alle ragazze che visiteranno la mostra,chiediamo fin d’ora,di portare con sé un oggetto personale in uso nei giorni di frequenza alla scuola e di deporlo in un punto che sarà indicato dai custodi, ricercatori e curatori, per segnalare che l’entrata in un campo di concentramento, significava innanzitutto la totale spersonalizzazione delle persone lì deportate (il ritorno alla nuda vita, così spogliate di ogni loro forma di vita), e finire per sempre in uno dei tanti suoi gironi infernali, a cui seguivano lavori forzati, sperimenti eugenetici, maltrattamenti ; ed infine il passaggio nelle camere a gas per alcuni/e e per altri/e la morte per fame e stenti, le arbitrarie esecuzioni dei kapò, e come destino di tutti e tutte, i forni crematori o le fosse comuni. Con questi oggetti donati allestiremo una mostra di memoria attiva e perenne nella scuola.
(per visitare la mostra è necessaria la prenotazione scrivendo a comunimappe@gmail.com).
Con questo percorso fotografico che comprende 45-50 immagini tratte da archivi storici e da noi sottotitolate, ed con altre duecento riproduzioni visive sul tema condensate in un file, vogliamo accompagnarvi in un viaggio infernale attraverso la persecuzione e lo sterminio nazi-fascista degli ‘zingari’(popolo Rom), ma vogliamo anche testimoniare la resistenza orgogliosa di questo popolo che non rifugge l’integrazione e la convivenza con gli abitanti dei paesi che attraversa e che li ospita (i ‘gagè’, come loro li chiamano). Un popolo che non ha mai dichiarato guerra ai suoi vicini, ma che è stato capace di combattere e sacrificarsi al fianco delle forze della resistenza democratica antifascista in Italia come in altri paesi europei, per riconquistare per sé e per noi la libertà calpestata, dai regimi nazi-fascisti, che avevano alcuni sospeso ed altri abolito,ma tutti messo in scacco le costituzioni liberali vigenti . Queste immagini, oltre ad interpellare la nostra memoria comune di tutte le vittime del nazifascismo, ci ricordano che, come per la Repubblica italiana, le radici della nuova Europa democratica sono da ricercare nella guerra di resistenza che tanti e tante hanno combattuto in nome del diritto di tutti e di ciascuno a vivere in una società aperta e solidale, in cui siano riconosciute le molteplici minoranze linguistiche e culturali in essa presenti, e sia finalmente sopita ogni forma di ‘fobia’ (paura e repulsione) verso le diverse umanità e culture, siano esse ebrei, rom, omosessuali-lgbtq, diversamente abili o H, o altre minorità religiose o politiche. In questo senso, possiamo affermare con forza che anche il popolo romanì ha saputo dare il proprio significativo contributo alla realizzazione di questa Europa che deve ancora venire.
Ringraziamo l’associazione CIPES (Centro di Iniziativa Politica e Sociale) di Milano per averci prestato il loro materiale.
LA MOSTRA FOTOGRAFICA E’ STATA CURATA ARTISTICAMENTE E GRAFICAMENTE DA RAFFAELE PETRONE (Docente storia dell’arte all’ IC1 – Bolognina) E LE RICERCHE STORICHE E LE DISCASCALIE, DA ESSE TRATTE, CHE SOTTOTITOLANO LE SINGOLE IMMAGINI DA MATTEO VESCOVI (Docente di Storia ed Italiano dell’Istituto Agrario Serpieri di Bologna)
PORRAJMOS: LO STERMINIO DIMENTICATO DEL POPOLO ROMANI'(Inno delle Genti Rom)
“Alzatevi Rom (uomini liberi)
è arrivato il momento, venite con me
e con tutti gli uomini liberi del mondo.
O Rom, o giovani!
Io pure avevo una grande famiglia
La nera legione l’ha massacrata.
Perché?
Le strade zingare ci sono aperte
E’ il momento: alzati rom
Noi scatteremo e agiremo.
O zingari, o giovani!”
Djelem, djelem di Zarko Jovanovic, rom serbo
PORRAJMOS: (divoramento) un vocabolo che nella lingua romanì indica la persecuzione e lo sterminio che il Terzo Reich attuò, con la complicità degli altri fascismi d’Europa, nei confronti del popolo romanì. Il “Porrajmos”, al pari della più nota Shoah, è diretta conseguenza dell’ideologia razzista nazi-fascista. Fin da subito i nazisti nel Terzo Reich si preoccuparono di isolare gli zingari dal “corpo sano” della società per recluderli nei campi di concentramento, così nel 1938 in Germania fu emanata la legge che definisce i provvedimenti da prendere per la gestione della “razza zingara”, mentre lo sterminio del popolo romanì fu avviato da Himmler, come parte della “soluzione finale”, il 16 dicembre del 1942 con l’ordine di deportare ad Auschwitz “tutti gli zingari”.
L’approccio razziale del Terzo Reich venne ripreso dal regime fascista italiano, e la questione “zingari” venne inquadrata all’interno delle problematiche aperte dalle legge razziale del 1938 promosse da B. Mussolini. [Vittorio Emanuele III, le cui spoglie sono rientrate in Italia con la moglie Elena del Montenegro in questi giorni, (dicembre 17)fu l’unico monarca in Europa a promulgare leggi di discriminazione razziale contro il proprio popolo (va ricordato anche la sua secondogenita Mafalda espiò e finì i suoi giorni al campo di concentramento di (Buchenwald) . I rastrellamenti cominciarono subito, ma la prima disposizione specifica è del 1940 e prevedeva la reclusione di tutti “gli zingari” italiani e stranieri in campi ad hoc(esclusivamente riservati). La situazione, poi, mutò in peggio dopo l’8 settembre del 1943, quando con la Repubblica Sociale di Salò (divenuta parte Terzo Reich) i detenuti dei campi furono deportati verso i lager tedeschi. Proprio come gli ebrei, gli ‘zingari’ (oggi dignitosamente Rom o Romanì)furono perseguitati e uccisi in quanto “razza inferiore” destinata, secondo l’aberrante ideologia nazista non alla sudditanza al Terzo Reich, ma alla morte. Ma proprio questa definizione è il nodo del problema, perché per molto tempo dopo la fine della guerra, e allo sterminio nazista delle Genti Romanì non era ancora stata riconosciuta la motivazione razziale, ma lo si è considerato conseguenza, ‘banalmente ovvia’, come tutti i mali (direbbe la filosofa Hannah Arendt)di quelle misure di prevenzione della criminalità che ‘naturalmente’ si acuiscono in tempo di guerra. Una tesi smentita, ma che trova fondamento anche nella constatazione che, almeno nella prima fase del governo nazista, esso non fece altro che applicare ed ampliare le disposizioni già presenti in tantissimi stati europei, che già nei primi anni del ‘900 avevano tentato di schedare e controllare le minoranze zigane, ritenute un elemento disgregatore della supposta e ben ordinata comunità ‘organica’ fascista.
In realtà, i provvedimenti presi dal Reich tedesco nella metà degli anni Trenta servirono solo a preparare un “più coerente” piano di sterminio. I Romanì, infatti, furono dichiarati “asociali” e poi furono perseguitati, imprigionati, seviziati, sterilizzati in massa, utilizzati come cavie per esperimenti medici, gasati nelle camere a gas dei campi di sterminio proprio in quanto ‘zingari’e quindi, secondo l’ideologia nazista, geneticamente ladri, truffatori, nomadi, razza inferiore indegna di esistere. E chiunque si fosse unito in matrimonio con un appartenente al popolo rom, fosse anche un germanico ‘ariano o ariana’,doveva divorziare e in caso contrario subire le stesse conseguenze di persecuzioni e sterminio riservato agli ‘zingari’ come agli ebrei.
Almeno cinquecentomila morirono nei campi di concentramento, ma probabilmente furono molti di più, considerando quelli non censiti o uccisi nei rastrellamenti delle campagne. Nello Zigeunerlager, il campo loro riservato ad Auschwitz-Birkenau, tra il febbraio 1943 e l’agosto 1944 oltre ventimila tra Rom e Sinti vennero condotti nelle camere a gas.
In Italia i Rom furono imprigionati nei campi di concentramento di Agnone, Berra, Bojano, Bolzano, Ferramonti, Tossicìa, Vinchiaturo, Perdasdefogu, le isole Tremiti e in quello di Gonars. Si trattava di cittadini italiani, ma anche di altre nazionalità; un gran numero erano Rom slavi, fuggiti in Italia dalle persecuzioni dei nazi-fascisti nei loro paesi. Molti di loro riuscirono a fuggire e si unirono alle bande partigiane.
(parti tratte da note da Giovanna Boursier, Zigeuner, lo sterminio dimenticato, Sinnos editrice 1996)
Per prenotare la visita alla mostra scrivere a comunimappe@gmail.com (ricercatore -accordatore -coordinatore Pino de March)
L’ingresso alla mostra è gratuito, vi chiediamo solo di lasciare un contributo per contribuire alle spese.
PROMUOVE LA LIBERA COMUNE UNIVERSITA’ – PLURIVERSITA’- BOLOGNINA ( Pino de March, Gianpiero Lipparini(anpi borgo panigale), Raffaele Petrone, Elisa Duca e Dadalupa)
MEMORIE ATTIVE DI SHOA E DI ALTRI DIMENTICATI STERMINI NAZIFASCISTI DI GENTI ROMANI’ E DI SOGGETTIVITA’ LGBT, NON SOLO PER RICORDARE MA PER COMPRENDERE IL RIPETERSI STORICO DI SERIALI GENOCIDI, ATTI DI MUTATA OSSESSIONE COADIVUTE DA TECNOLOGIE, MA CON LIVELLI SEMPRE PIU’ CRESCENTI DI TERRORE, ORRORE, E CRUDELTA’
MERCOLEDI 24 GENNAIO 2018
ORE 17,30
Sala Consiliare Falcone e Borsellino
in via Battindarno 123 – Bologna
QUARTIERE BORGO RENO
L’offesa del silenzio
ORE 17,30:
FILMATO
ORE 18:
STUDIOSI, RICERCATORI E TESTIMONI ROMANì RACONTERANNO DEL LUNGO SILENZIO SUL PORRAJMOS E DEL PERDURARE CONTEMPORANEO DELL’ANTIZIGANISM
GIULIO SORAVIA: IL POPOLO NEGATO
LUCA BRAVI: IL PORRAJMOS
DIMITRIS ARGIROPOLOUS: CONOSCERE E RICONOSCERE UNA MINORANZA A PARTIRE DALLA DISCRIMINAZIONE ESTREMA
PROMUOVONO:
ANPI BORGO RENO
QUARTIERE BORGO RENO
IC1- SCUOLA DOZZA –BARCA – VIA A. DE CAROLIS 23
AMIRS –ASSOCIAZIONE MEDIATORI INTERCULTURALI ROM E SINTI
COMUNIMAPPE – LIBERTA COMUNE UNIVERSITA’ PLURIVERSITA’ BOLOGNINA
SABATO 27 GENNAIO 2018
MATTINO
DALLE 8,30 ALLE 13,30
MEMORIE ATTIVE DI SHOA E DI PORRAJMOS
ALLA SCUOLA DOZZA -1C1 – VIA A. DE CAROLIS 23 -BARCA
1 EVENTO CON QUATTO CLASSI
DALLE 8,30 ALLE 11
2 EVENTO CON ALTRE QUATTRO CLASSI
DALLE 11 ALLA 13,30
(per ogni evento si ripeteranno gli stessi interventi, nello stesso ordine con cui sono stati qui sotto descritti)
ACCOGLIENZA MUSICALE DEGLI STUDENT@
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ 3 BRANI DI MUSICHE ZIGANE
APERTURA DELLA GIORNATA DA PARTE DELLA DIRIGENTE (PRESIDE) DELL’IC1 –DOZZA E DI UN RAPPRESENTANTE DELL’ANPI BORGO RENO
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO MEMORIE ATTIVE DA PARTE DI PINO DE MARCH DI COMUNIMAPPE
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ BRANI DI MUSICHE KLEZMER
TESTIMONIANZE DI UN RAPPRESENTANTE DELLA COMUNITA’ EBRAICA
DADALUPA LETTURA BRANI TRATTI DA L’INFERNO A TRIBLINKA DI VASILIJ GROSSMAN
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ BRANI DI MUSICHE ZIGANE
TESIMONIANZE DI APPARTENENTI E MEDIATORI INTERCULTURALI (ASSOCIAZIONE AMIRS-ASSOCIAZIONE INTERCULTURALE ROM E SINTI) DELLE COMUNITA’ URBANE ROM E SINTI NELLA NOSTRA CITTA’
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ BRANI DI MUSICHE ZIGANE
ELISA DUCA PEDAGOGISTA LIBERA RICERCATRICE parlerà di memorie del Porrajmos e dell’antiziganismo pensato, praticato, taciuto e dimenticato
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ BRANI DI MUSICHE DELLA RESISTENZ A
PRESENTAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA DA PARTE DI RAFFAELE PETRONE – Docente di storia dell’arte IC3-lame che ha curato la parte artistica e grafica e Matteo Vescovi – docente di Italiano e storia dell’IST. AGRARIO SERPIERI che ha curato aspetti storici e le didascalie.
“Mio angelo di cenere”
MUSICHE E CANZONI TRATTE DA CONCERTO JENISCHE –PROGETTO MEHR
(MEHR, POETA SVIZZERA APPARTENENTE ALLE COMUNITA’ NOMADI O ‘ZINGARI BIANCHI’ O JENISH SOTTOPOSTI A PRATICHE EUGENETICHE O STERILIZZAZIONI TRA ANNI TRENTA E OTTANTADEL SECOLO SCORSO
Fabio Turchetti / Daniela Coelli
Lo spettacolo è basato sulle poesie di Mariella Mehr, una poetessa svizzera di origine rom autrice di romanzi, libri di poesie e opere teatrali che ha fatto delle persecuzioni subite dal suo popolo il centro della propria scrittura. Nello spettacolo che alterna momenti recitati ad altri cantati Daniela Coelli recita e canta mentre Fabio Turchetti suona la fisarmonica e la chitarra.
Ci sono generalmente altri due musicisti in scena: Luca Congedo al flauto e Luca Garlaschelli al contrabbasso (ma esiste la versione ridotta in duo o quella ampliata con altri attori/musicisti)
Un po’ di storia
Mariella Mehr è nata a Zurigo ma ha vissuto a lungo in Toscana. Nel 2007 in occasione della presentazione delle sue poesie al teatro Fraschini di Pavia Fabio Turchetti è stato chiamato ad accompagnarla sul palco musicando e cantando alcune liriche originariamente scritte in tedesco e tradotte in italiano da Anna Ruchat. Le atmosfere che ha scelto per “metter in musica” queste liriche sono ovviamente quelle del mondo gitano, dalla rumba flamenca allo swing manouche
A questo esordio di Pavia sono seguiti poi alcuni festival tra cui quello della letteratura di Chiasso dove sempre nel 2007 il concerto è stato registrato in diretta dalla radio svizzera. La registrazione è stata stampata e pubblicata nell’ omonimo cd pubblicato dalla CPC. Con il peggioramento della salute di Mariella la collaborazione si è poi interrotta. Nel 2014 è nata questa nuova versione con un taglio più teatrale dove Daniela Coelli oltre che cantare e recitare le liriche di Mariella ha inserito due momenti di prosa tratti dal romanzo “La Bambina”ed alcuni brevi estratti del libro di Isabel Fonseca “Seppellitemi in piedi “. Lo spettacolo è stato portato in giro negli ultimi anni in varie città italiane tra cui Roma, Desio (MI),Lodi,Piacenza, Montebuono(PG),Castelverde, Cremona.
Mariella Mehr, nata a Zurigo nel dopoguerra, il 27 dicembre 1947, da madre zingara di ceppo Jenische, vittima dell’operazione Kinder der Landstrasse, (bambini di strada) ha fatto della denuncia della persecuzione del suo popolo il centro della propria scrittura, vincendo numerosi premi e la Laurea Honoris Causa nel 1998 dalla Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università di Berna per l’impegno per i diritti delle minoranze e dei gruppi emarginati. Gli Jenisch, una etnia nomade diffusa in particolar modo in Germania e in Svizzera negli anni’40, erano già stati vittime, insieme ad altre etnie nomadi, di una cruenta persecuzione nazista che, in nome della famigerata politica razziale, li aveva prima imprigionati e poi gasificati nei campi di sterminio di mezza Europa. Già nella primissima infanzia fu strappata alla madre per essere consegnata a famiglie affidatarie, orfanatrofi, istituti psichiatrici, in quanto la rottura totale tra il bambino e il suo universo familiare era ritenuta condizione indispensabile per l’estirpazione del fenomeno zingaro (dal 1926 al 1972 furono 600 i bambini sottratti a forza alle loro famiglie nell’ambito di un programma che doveva plasmarli secondo i modelli della società sedentaria).
E’ da questa esperienza di sradicamento, segregazione e colpevolizzazione che nascono tutte le opere della Mehr, in particolare i romanzi della “trilogia della violenza”, di cui La bambina fa parte, e la raccolta di poesie Notizie dall’esilio, alcune delle quali musicate da Fabio Turchetti nello spettacolo Mio Angelo di Cenere.
Isabel Fonseca vive a Londra. Scrive sul Times, The Nation e The Wall Street Journal. Ha pubblicato “Seppellitemi in piedi “ nel 1999 dopo una lunga serie di studi presso le comunità rom dell’est Europa
SABATO 27 GENNAIO 2017
SERANOTTE ANFISCISTA, ANTISESSISTA ED ANTIRAZZISTA
AL CENTRO SOCIALE 20 PIETRE VIA MARZABOTTO, 2, BOLOGNA
DALLE 18ALLE 24
MEMORIE ATTIVE DI DIMENTICATI STERMINI E RESISTENZE DELLE GENTI ROMANI’ E DELLE SOGGETTIVITA’ LGBTI
ORE18
APERTURA DELLA GIORNATA DI UN/A APPRESENTANTE DELLE SEZIONI ANPI D’AREA PONENTE (IN FASE DI CONTATTO)
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ BRANI DI MUSICHE ROM
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO MEMORIE ATTIVE E DI CONTRADE SOLIDALI ROM,SINTI E GAGI DA PARTE DI PINO DE MARCH DI COMUNIMAPPE
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ BRANI DI MUSICHE ROM
BRUNELLA GUIDA CONSILIARA DI QUARTIERE NAVILE, PARTE DEL DIRETTIVO DI COALIZIONE CIVICA, STRENUA DIFENSORA DEI DIRITTI AD ABITARE LA CITTA’ PER I SINTI DI BOLOGNINA E PER I DIRITTI CULTURALI E SOCIALI DEI ROM TUTTI PRESENTI NELLA NOSTRA CITTA’
CONCERTO E DANZA ROM LIONEL RADUCAN -MAESTRO FISARMONICISTA E PRESIDENTE DELL’AMIRS ED AGHIRAN -MAESTRO DI DANZA ROM
TESTIMONIANZE DA PARTE DI APPARTENENTI E MEDIATORI INTERCULTURALI (ASSOCIAZIONE AMIRS-ASSOCIAZIONE INTERCULTURALE ROM E SINTI) E DELLE COMUNITA’ URBANE ROM E SINTI NELLA NOSTRA CITTA’
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ BRANI DI MUSICHE ROM
ELISA DUCA PEDAGOGISTA LIBERA RICERCATRICE parlera’ di memorie del porrjmos e dell’antiziganismo pensato, praticato, taciuto e dimenticato
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ BRANI DI MUSICHE RESISTENZ A
NARRAZIONI E TESTIMONIANZE DI PERSECUZIONI E STERMINI DI DIFFERENTI GENERI LGBT DEL GRUPPO BABS E DEL LABORATORIO SMASCHIERAMENTI -EX ATLANTIDE OCCUPATO
RENATO BUSARELLOED ALTRE
SALVATORE PANU MUSICISTA E DOCENTE PRESENTERA’ ALCUNI BRANI DI MUSICHE KLEZMER (EBRAICHE)
LETTURE DI DADA LUPA DI BRANI TRATTI DAL TESTO ‘L’INFERNO DI TRIBLINKA DI VASILIJ GROSSMAN
PRESENTAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA DA PARTE DI RAFFAELE PETRONE – Docente di storia dell’arte IC3-lame che ha curato la parte artistica e grafica e Matteo Vescovi – docente di Italiano e storia dell’IST. AGRARIO SERPIERI che ha curato gli aspetti storici e le didascalie
MATTEO VECOVI E DIMITRIS ARGIROPULOS PRESENTANO SEMINARIO CESP-CENTRO STUDI PER SCUOLA PUBBLICA SU SCOLARIZZAZIONE ,COEDUCAZIONE E MOBILITA’ SOCIALE DEI RAGAZZI ROM-SINTI
ORE 20
ANTIPASTI ZIGANI ED EROTICI come R-esistenza o riaffermazioni di esistenze negate e cancellate
Giorgio Simbola e il piccolo concerto di musichegipsy e swing
ORE 22
CONCERTO JENISCHE –PROGETTO MEHR
(MEHR, POETA SVIZZERA APPARTENENTE ALLE COMUNITA’ NOMADI O ‘ZINGARI BIANCHI’ O JENISH SOTTOPOSTI A PRATICHE EUGENETICHE O STERILIZZAZIONI TRA ANNI TRENTA E OTTANTA DEL SECOLO
Fabio Turchetti / Daniela Coelli
Mio angelo di cenere”
Lo spettacolo è basato sulle poesie di Mariella Mehr, una poetessa svizzera di origine rom autrice di romanzi, libri di poesie e opere teatrali che ha fatto delle persecuzioni subite dal suo popolo il centro della propria scrittura. Nello spettacolo che alterna momenti recitati ad altri cantati Daniela Coelli recita e canta mentre Fabio Turchetti suona la fisarmonica e la chitarra.
Ci sono generalmente altri due musicisti in scena: Luca Congedo al flauto e Luca Garlaschelli al contrabbasso (ma esiste la versione ridotta in duo o quella ampliata con altri attori/musicisti)
Un po’ di storia
Mariella Mehr è nata a Zurigo ma ha vissuto a lungo in Toscana. Nel 2007 in occasione della presentazione delle sue poesie al teatro Fraschini di Pavia Fabio Turchetti è stato chiamato ad accompagnarla sul palco musicando e cantando alcune liriche originariamente scritte in tedesco e tradotte in italiano da Anna Ruchat. Le atmosfere che ha scelto per “metter in musica” queste liriche sono ovviamente quelle del mondo gitano, dalla rumba flamenca allo swing manouche
A questo esordio di Pavia sono seguiti poi alcuni festival tra cui quello della letteratura di Chiasso dove sempre nel 2007 il concerto è stato registrato in diretta dalla radio svizzera. La registrazione è stata stampata e pubblicata nell’ omonimo cd pubblicato dalla CPC. Con il peggioramento della salute di Mariella la collaborazione si è poi interrotta. Nel 2014 è nata questa nuova versione con un taglio più teatrale dove Daniela Coelli oltre che cantare e recitare le liriche di Mariella ha inserito due momenti di prosa tratti dal romanzo “La Bambina”ed alcuni brevi estratti del libro di Isabel Fonseca “Seppellitemi in piedi “. Lo spettacolo è stato portato in giro negli ultimi anni in varie città italiane tra cui Roma, Desio (MI),Lodi,Piacenza, Montebuono(PG),Castelverde, Cremona.
Mariella Mehr, nata a Zurigo nel dopoguerra, il 27 dicembre 1947, da madre zingara di ceppo Jenische, vittima dell’operazione Kinder der Landstrasse, (bambini di strada) ha fatto della denuncia della persecuzione del suo popolo il centro della propria scrittura, vincendo numerosi premi e la Laurea Honoris Causa nel 1998 dalla Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università di Berna per l’impegno per i diritti delle minoranze e dei gruppi emarginati. Gli Jenisch, una etnia nomade diffusa in particolar modo in Germania e in Svizzera negli anni’40, erano già stati vittime, insieme ad altre etnie nomadi, di una cruenta persecuzione nazista che, in nome della famigerata politica razziale, li aveva prima imprigionati e poi gasificati nei campi di sterminio di mezza Europa. Già nella primissima infanzia fu strappata alla madre per essere consegnata a famiglie affidatarie, orfanatrofi, istituti psichiatrici, in quanto la rottura totale tra il bambino e il suo universo familiare era ritenuta condizione indispensabile per l’estirpazione del fenomeno zingaro (dal 1926 al 1972 furono 600 i bambini sottratti a forza alle loro famiglie nell’ambito di un programma che doveva plasmarli secondo i modelli della società sedentaria).
E’ da questa esperienza di sradicamento, segregazione e colpevolizzazione che nascono tutte le opere della Mehr, in particolare i romanzi della “trilogia della violenza”, di cui La bambina fa parte, e la raccolta di poesie Notizie dall’esilio, alcune delle quali musicate da Fabio Turchetti nello spettacolo Mio Angelo di Cenere.
Isabel Fonseca vive a Londra. Scrive sul Times, The Nation e The Wall Street Journal. Ha pubblicato “Seppellitemi in piedi “ nel 1999 dopo una lunga serie di studi presso le comunità rom dell’est Europa
periferie e memorie attive di COMUNIMAPPE IN COOPERAZIONEtrasversale con
– CESP-CENTRO STUDI PER LA SCUOLA PUBBLICA – via San Carlo, 42
– IC3 -DOZZA-BARCA (Dirigente Mariolina Rocco e Coordinamento progetto Memorie attive- Docenti Loredana Magazzeni Giorgio Simbola
– AMIRS – ASSOCIAZIONI MEDIATORI INTERCULTURALI ROM E SINTI (Tomas Fulli – mediatore della comunità urbana Sinta e Milan Jovanovic – mediatore per la comunità urbana Rom)
– CENTRO SOCIALE 20 PIETRE -VIA MARZABOTTO 2- BOLOGNA(Maurizio Pullici)
– ALCUNE SOGGETTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE SMASCHERAMENTI LEGBT- EX ATLANTIDE SGOMBERATO (RenATO Busarello)
– ERMADRID – CULTURE RESISTENTI E CRITICHE ITALIANE A MADRID (elisabet)
– TORE PANU -MUSICISTA FISARMONICISTA DI CANTI POPOLARI
– JOVEL RADUCAN – MUSICISTA E FISARMONICISTA ROMANI’
– Attivista politico culturale Giampiero Lipparini -ANPI BORGO PANIGALE
– DIMITRIS ARGIROPOLUS – DOCENTE DI PEDAGOGIE DELLA MARGINALITA’ PRESSO UNIVERSITA’ DI PARMA
CON UNA GRANDE ESPERIENZA DI RICERCA E ATTIVITA’ DI PEDAGOGIA DI STRADA TRA LE COMUNITA’ UNRBANE ROM E SINTE DELLA NOSTRA CITTA’. HA CONTRIBUITO CON PROPRIE CONOSCENZE E RELAZIONI ALLA REALIZZAZIONE DEL SEMINARIO DI FORMAZIONE – PERCORSI DI SCOLARIZZAZIONE PER
ROM E SINTI CHE SI TERRA’
IL 03 FEBBRAIO DALLE 9 ALLE 13, AULA MAGNA DELL’IC3 –DOZZA-VIA DE CAROLIS 23.
per iscirizone al seminario di formazione -docenti- nazionale – informarsi
su www.cespbo.it
e scrivere al Prof. Matteo Vescovi – email: m.vescovi79@gmail.com
comunimappe.blogspot.com (pino de March,libero ricercatore )
www.cespbo.it (Gianluca Gabrielli, Edoardo Recchi e Matteo Vescovi docenti e coordinatori di seminario )
CONTATTI ED INFORMAZIONI.
comunimappe@gmail.com
blog: comunimappe.blogspot.com
Pino de March – accordatore e coordinatore di Comunimappe ringrazia anticipatamente tutte le persone che si sono rese disponibili e spese per realizzare tali eventi di periferie e memorie attive.